Il 5 giugno si vota.
Un’unica giornata per scegliere i sindaci.
Dopo tante discussioni e proposte, il Consiglio dei Ministri, nei giorni scorsi, ha deciso di non raddoppiare le giornate dedicate alle elezioni comunali 2016.
Il 5 giugno si terrà il primo turno, il 19 giugno avrà luogo il ballottaggio.
Le urne saranno aperte dalle 7 alle 23 della domenica, eccezion fatta per il Friuli Venezia Giulia, che farà aprire i seggi dalle 8 alle 22.
Il Censis ha dichiarato che più di un milione e centomila elettori sono stati persi nelle ultime tornate elettorale. L’astensionismo, sempre in crescita, era la ragione per cui molte forze politiche avevano chiesto di aggiungere il lunedì.
La preoccupazione maggiore non era solo la giornata unica, ma anche la vicinanza con il ponte del 2 giugno, che potrebbe portare molte persone a passare un lungo fine settimana al mare, o comunque fuori dal proprio comune, disertando le urne.
Ragioni di risparmio economico e di praticità sembrano aver spinto l’esecutivo nel decidere di non emanare il decreto legge per l’allungamento del periodo di voto. Il rischio astensionismo, tuttavia, potrebbe non essere legato solo alla limitazione di tempo per esercitare il proprio diritto.
Non tutti votano il 5 giugno.
In alcune regioni si è già votato.
Grazie allo statuto speciale, alcune regioni possono operare scelte differenti, sia per gli orari di apertura dei seggi, come il Friuli, sia per la data. Sono eccezioni, ma potrebbero anche ottenere risultati diversi nell’affluenza.
Nel Trentino Alto Adige il voto si è tenuto l’8 maggio, con il ballottaggio di Bolzano ha avuto luogo il 22 maggio. In Valle d’Aosta il 15 maggio si è andati ai seggi per il comune di Ayas. In quest’ultimo comune l’affluenza è stata piuttosto alta, 79,05%. A Bolzano al primo turno si è presentato ai seggi il 56,10% degli aventi diritto, mentre per il comune di Ville d’Anaunia la percentuale è stata del 74.03%.
Le elezioni comunali 2016 avverranno a meno di un mese dal referendum sulle trivelle ed a pochi mesi dal referendum costituzionale. Alcuni esperti di elezioni, ritengono che chiamare le persone alle urne in date ravvicinate, possa essere un deterrente. Non molti vogliono continuamente andare a votare.
Come si vota.
Le regole per esprimere correttamente la propria preferenza.
Auspicando che l’affluenza alle urne possa essere in controtendenza per le elezioni comunali 2016, è bene ricordare le principali regole per il voto.
Nei comuni sotto i 5.000 abitanti si trovano sulla scheda i nomi dei candidati sindaco, affiancati dai simboli delle liste che li appoggiano. Si può crociare il nome del sindaco ed esprimere una preferenza, scrivendo il nome del candidato consigliere a fianco del simbolo della lista in cui è candidato.
Per i comuni fino a 15.000 abitanti, valgono le stesse regole, ma le preferenze diventano due, purché vadano una ad un uomo e l’altra ad una donna.
Le stesse regole valgono anche per i comuni con un numero di abitanti superiore a 15.000, ma le due preferenze possono essere espresse sia per una lista collegata al candidato sindaco, sia per una lista diversa, crociando sia il nome del sindaco, sia la lista prescelti.
Per i comuni al di sotto di 15.000 abitanti il ballottaggio è previsto solo in caso di parità, mentre per gli altri nel caso in cui un candidato non raggiunga il 50% + 1 dei consensi.