Il 13 giugno 2014 sono entrate in vigore nuove regole per chi fa e-commerce. Queste disposizioni attuano quanto stabilito dalla direttiva europea in vigore dal 26 marzo 2014, con lo scopo rendere omogenea in Europa la normativa in materia di vendita on line.
D’altra parte un approccio omogeneo a livello europeo in materia di commercio elettronico ha l’effetto di creare quelle premesse di fiducia, trasparenza e sicurezza necessarie per stimolare gli acquisti on line.
Il fenomeno della vendita in rete è infatti sempre più pervasivo e negli ultimi anni i consumatori che in Italia fanno acquisti on line sono quasi raddoppiati. Il nostro paese continua, però, a rimanere il fanalino di coda nella classifica del numero di imprese che vendono oltre frontiera. Creare delle regole certe e condivise a livello europeo rappresenta la premessa essenziale per sviluppare il commercio transfrontaliero.
Ma cosa è cambiato per le aziende che vendono on line con l’introduzione di queste nuove regole?
La prima modifica di notevole peso ha a che vedere con i tempi di esercizio del diritto di recesso, che passano da 10 giorni a 14 giorni, a partire dal momento in cui l’acquirente riceve la merce.
Inoltre, una volta attivata la procedura di recesso e dopo che il cliente ha comunicato al venditore di aver spedito la merce, il negoziante ha l’obbligo di restituire la somma entro 14 giorni dalla comunicazione e non più entro un mese.
Il negoziante è anche obbligato a dichiarare, in maniera trasparente e chiara, le spese che il cliente dovrà sostenere in caso di restituzione.
Il consumatore, infine, nel momento in cui decide di acquistare su un sito, deve essere messo in condizione di sapere con esattezza tutte le voci di spesa, le imposte a suo carico e le diverse modalità di pagamento a sua disposizione.
Insomma le modifiche introdotte hanno lo scopo di innalzare le tutele per il consumatore, spingendolo così ad affrontare l’acquisto in rete con maggiore fiducia e tranquillità.