Conosciute dagli esperti del settore con la sigla SCM, le attività di supply chain management riguardano la gestione della catena di distribuzione all’interno di un’azienda. Questa categoria di operazioni, quindi, racchiude tutte le direttive necessarie affinché i produttori possano immettere sul mercato un bene o un servizio, in modo efficace e con la migliore organizzazione possibile.
Si può affermare, in modo sintetico, che le funzioni di SCM abbraccino per intero il rapporto tra i fornitori e i clienti, passando per l’imprescindibile coordinamento della distribuzione. Di conseguenza, in particolare in Italia (paese in cui la forte presenza di medie imprese garantisce un dinamismo senza pari) le aziende che riservano la giusta importanza al SCM costituiscono una vera e propria eccellenza.
Alla luce di tale presupposto, è scontato come la corretta amministrazione degli ambiti SCM sia di fondamentale impatto per il successo delle imprese: questo è il motivo per cui, durante gli anni, ha preso piede una branca formativa ad hoc. Tramite i corsi brevi in questione, ideati appositamente, ogni impiegato attivo in tali contesti potrà contare su un rinnovo della propria esperienza, con particolare riferimento all’evoluzione (esaminata nel paragrafo successivo) di cui il campo SCM risulta attualmente protagonista.
Come si sta evolvendo il Supply chain management?
Al giorno d’oggi, gli effetti di una vera e propria rivoluzione tecnologica (ancora in corso, ma cominciata appena pochi decenni addietro) sono innegabili, e chiunque può apprezzarli. Quando si parla delle catene di distribuzione nel ventunesimo secolo, non si può fare a meno di ragionare a proposito delle necessità di previsione: per gli analisti che operano sul campo è importantissimo tenere sotto controllo, e in qualche modo anticipare, le frequenti trasformazioni nelle esigenze dei consumatori.
Si tratta quindi di marketing, ma non solo: è necessaria una notevole esperienza nell’utilizzo dei sistemi informatici appositi, così come uno spiccato senso di comprensione delle mode e delle tendenze. Se si dovessero fondere tutte queste capacità in una sola parola, questa sarebbe “logistica”. Le origini del termine suggeriscono come la massima espressione della logistica sia l’ordine, senza compromessi: con questa disciplina, quindi, si indica l’accuratezza nella pianificazione e nella gestione dei processi, con lo scopo di affiancare i traffici di materiali e di informazioni per raggiungere un assetto aziendale perfettamente equilibrato.
Formazione in Supply chain management: come scegliere gli enti che la offrono?
Un primo requisito per la distinzione delle migliori scuole formative è la possibilità di sperimentare sul campo. Le ore trascorse all’interno delle aule saranno di scarsa utilità, infatti, se non le si abbinerà con delle visite aziendali o dei tirocini accordati opportunamente. Ogni buon programma di formazione SCM dovrà trattare approfonditamente le dinamiche di lavorazione (tra cui il trasporto, il rifornimento e lo stoccaggio) interne alle aziende, così come l’esatta interpretazione dei valori finanziari.
Al fine di essere preparati per un ruolo di leadership, inoltre, sarà determinante lo studio delle linee di condotta del personale. Per quanto riguarda l’aspetto economico, senza dubbio la presenza di agevolazioni riveste una posizione di spicco; bisogna tener conto, ad ogni modo, del fatto che un tale investimento per il proprio futuro valga senza ombra di dubbio qualche sacrificio. Naturalmente, considerando il simbolico assottigliamento dei confini nazionali e internazionali cominciato già durante la fine del ventesimo secolo, è indispensabile che le istituzioni scelte per la propria istruzione siano riconosciute e apprezzate anche al di fuori del nostro paese. È il caso, per esempio, della Bologna Business School (BBS), in grado di offrire una prestigiosa preparazione a tutto tondo con il corso breve in Purchasing & Supply Chain Management.